Non molto tempo fa abbiamo smesso di bruciare legna per cucinare il nostro cibo perché ci siamo resi conto di quanto fosse dannoso per la nostra salute e le foreste. Proprio come lo sapevamo allora, sappiamo oggi che le caldaie a combustibili fossili stanno minando i piani dell’UE per un’Europa sicura e climaticamente neutra.

I sistemi di riscaldamento sono stati per molti anni in contrasto con l’azione per il clima.

In quest’ottica, i governi stanno valutando una graduale eliminazione delle caldaie a gas, in linea con la necessità di ridurre del 60% le emissioni di gas serra degli edifici entro il 2030.

Tuttavia, il tempo stringe, poiché oltre il 75% dell’energia prodotta per il riscaldamento domestico in Europa proviene ancora da combustibili fossili (gas, petrolio e carbone) e l’Agenzia internazionale per l’energia ha recentemente confermato che non raggiungeremo la neutralità climatica entro il 2050 se non vieteremo i riscaldatori a combustibili fossili entro il 2025.

Per fortuna, i progressi nella diffusione delle energie rinnovabili e delle pompe di calore, la promessa dell’UE di rinnovare milioni di vecchi edifici europei e il contributo del teleriscaldamento alla pianificazione urbana sostenibile, stanno ora aprendo la strada a un futuro sostenibile nel settore del riscaldamento.

A guidare la transizione verso il riscaldamento a impatto zero sul clima sono una manciata di aziende di diversi paesi che stanno già facendo la loro parte per il pianeta già producendo e vendendo solo tecnologie di riscaldamento pulite, dimostrando che abbandonare le caldaie a combustibili fossili non è solo possibile ma anche finanziariamente auspicabile. Sono i precursori del mercato in rapida crescita delle pompe di calore elettriche e dei sistemi solari termici.

Un’UE impegnata per un riscaldamento a emissioni zero

Oltre al divieto delle attuali caldaie a gas, l’UE dispone degli strumenti necessari per garantire che tutti gli europei possano beneficiare di alternative pulite.

La strategia dell’ondata di rinnovamento dell’UE, che mira a “raddoppiare almeno il tasso annuale di rinnovamento energetico degli edifici entro il 2030 e a promuovere ristrutturazioni energetiche profonde”, è un buon primo passo per rendere verdi le case e gli edifici pubblici europei, dove i tassi di isolamento sono ancora bassi.

Oltre alla ristrutturazione degli edifici, è fondamentale che i governi sostengano anche l’installazione di sistemi di riscaldamento puliti per le famiglie e i paesi in cui questa tecnologia è meno conveniente.

I programmi di sostegno dovrebbero essere adattati alle prestazioni delle condizioni di vita reale: dovrebbero promuovere il mix di tecnologie più efficiente e a zero emissioni, come le pompe di calore e il solare termico.

Poiché il mix di elettricità sta passando rapidamente alle energie rinnovabili, spostare quei sussidi dai combustibili fossili alle tecnologie climaticamente neutre servirà da incentivo fondamentale sia per le aziende che per le persone, dando così impulso alla transizione verso l’energia pulita in Europa. I produttori e le istituzioni devono parlare di azione per il clima. Data l’enorme impronta di carbonio delle caldaie a combustibili fossili, i sistemi solari termici e le pompe di calore sono le uniche tecnologie disponibili per continuare a riscaldare le nostre case senza riscaldare anche l’ambiente.